Table of Contents
La serie B 2022/23 sembra stia andando verso i fasti di un tempo. Anzi, la passione del pubblico, il numero di persone che seguono le partite e perfino il cambio di allenatore, sono un déjà vu della stagione dei record, quella 2006/07, post Calciopoli.
Il pubblico cresce, superando ogni record
Siamo a 9.556 contro 8.836. Quasi mille spettatori in più rispetto al campionato dei record 2006/07. Certo, i dati di questo campionato sono parziali, quindi potrebbero peggiorare (ma anche migliorare). Ma, come ha sottolineato anche Mauro Balata a Rai Italia, siamo a livelli mai raggiunti prima in termini di pubblico.
E pensare che nell’unica stagione in B dei bianconeri, c’erano piazze come Napoli, Genoa, Bologna e Verona. In particolare, gli azzurri ora guidati da Luciano Spalletti hanno avuto una media di pubblico superiore alle 35.000 presenze. In questo campionato a guidare la classifica di pubblico affezionato, è sicuramente il Bari di Aurelio De Laurentiis e Michele Mignani in panchina. La squadra pugliese è al quarto posto in campionato, a meno tre dalla vetta, ma è prima per distacco per quanto riguarda le presenze al San Nicola, il proprio stadio.
Con sole due partite disputate in casa – entrambe pareggiate contro Parma e Palermo -, i tifosi presenti nell’impianto sono stati più di 52.000. Esattamente, 53.480 per una media di 26.740 a partita. L’obiettivo dichiarato del Bari è quello di risalire nella massima serie, e senza un pubblico numeroso sarebbe tutto più difficile.
Da menzionare anche il Genoa che è primo nella classifica abbonamenti con più di 16.000 tessere. La delusione dovuta alla retrocessione dello scorso anno sembra ormai un lontano ricordo, lasciando spazio alla voglia di ritornare a essere protagonisti nella massima serie.
Il ‘caso’ della Reggina e l’ottima performance del Cosenza
Forte in campo, forte sugli spalti. È questa in sintesi la fotografia che si può fare della Reggina, al momento prima in classifica con 15 punti – 5 vittorie e una sconfitta – insieme al Brescia, guidato dallo spagnolo Josep Clotet Ruiz.
Un inizio sprint per la squadra calabrese allenata da Pippo Inzaghi che, se da un lato ha costretto diversi bookmakers come 20bet a ritoccare le quote al ribasso, dall’altro ha accesso l’entusiasmo dei tifosi dopo una stagione, quella scorsa, fatta più di bassi che alti.
Nelle tre partite disputate allo stadio Oreste Granillo, c’è stata una media di 11.238 tifosi per un totale di oltre 30.000 persone (precisamente 33.714). Del resto, è stato quasi inevitabile generare questo entusiasmo, grazie alla miglior partenza di sempre in sere B per gli amaranto, affiancata dalla miglior difesa e dal miglior attacco della serie cadetta.
In ogni caso, ottima anche la performance del Cosenza. Decimo posto in campionato – otto punti in sei gare frutto di due vittorie, due pareggi e una sconfitta – e ottavo per numero di pubblico, collezionando un totale di 18.378 presenze per una media di 9.189 a partita. Qui, però, c’è da sottolineare come la squadra calabrese abbia giocato solo due volte al suo stadio, il San Vito-Gigi Marulla: numeri che saranno destinati a crescere.
Più competizione, più allenatori esonerati
Sono già 5 le panchine cambiate in serie B. Con un campionato così competitivo, è facile sbagliare e la pazienza di aspettare non c’è. L’ultimo cambio in ordine di tempo è stato quello di Fabio Cannavaro al Benevento, che ha sostituito Fabio Caserta. I campani sono tredicesimi con 7 punti ottenuti.
C’è anche qualche nome ‘illustre’ tra le panchine saltate, come Rolando Maran che la lasciato il posto a Luca D’angelo al Pisa, ultimo in classifica. Per non parlare, poi, di Silvio Baldini, subentrato a Castori nel Perugia, attualmente al diciassettesimo posto.
Discorso a parte meritano Giacomo Gattuso e Leandro Greco, rispettivamente ex allenatori di Como e SudTirol. Il primo ha avuto problemi di salute, il secondo è subentrato ad interim a Lamberto Zauli per poi essere a sua volta cambiato con Pierpaolo Bisoli.
Piccola curiosità: nel campionato 2006/07 di serie B, tra gli allenatori esonerati c’erano anche Antonio Conte e Maurizio Sarri (per giunta nella stessa squadra, Arezzo). Chissà che anche nel campionato di quest’anno non ci siano futuri mister campioni d’Italia.