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Molte cose possono fare la differenza in una partita di calcio: tra queste, forse non lo si direbbe mai, spicca proprio il pallone utilizzato in campo. Attorno a questo oggetto, che è ormai una specie di simbolo riconosciuto a livello mondiale, ruotano partite seguite da milioni di appassionati in tutto il globo, per un volume di denaro che è quantificabile in cifre da capogiro. Può un pallone fare davvero la differenza nella storia del calcio? Vale la pena tornare indietro fino ai primi Mondiali del 1930 e vedere cosa è cambiato con Qatar 2022.
I palloni nella storia del calcio: un caso emblematico
Pensare che il calcio sia una questione di reti portate a casa è un conto. Rendersi conto che anche i palloni possono fare la differenza, però, è un’intuizione che non tutti hanno saputo avere, anche se ne sanno qualcosa gli argentini e gli uruguayani in campo nella finale di Coppa del Mondo 1930. Dicendola in maniera piuttosto schietta, in quel mondiale potrebbe essere stato il pallone a fare la differenza.
Il tiento argentino è stato infatti usato nel primo tempo, che forse non a caso vide proprio l’Argentina in testa 2-1 al termine del quarantacinquesimo. Al cambio campo, però, venne fatto coincidere anche un cambio palla: il tiento lasciò il posto al modello T dell’Uruguay e, di nuovo forse non a caso, l’Argentina finì per lasciare il campo agli uruguayani, che chiusero il Mondiale vincendo 4-2.
Quando si parla della finale Argentina – Uruguay 1930 si fa forse riferimento a un caso emblematico, ma è comunque il primo. Da lì, di acqua e di palloni ne sono passati sotto i ponti: tra l’altro, molti di questi palloni sono firmati Adidas, cui si deve in parte, ma non in toto, l’elaborazione dell’ultima sfera, utilizzata proprio in questi giorni in Qatar, per i Mondiali 2022.
KINEXON e Adidas per i mondiali Qatar 2022
Per i Mondiali Qatar 2022, in campo c’è Al Rihla. Non milita in nessuna nazionale ma le segue tutte e, allo stesso tempo, tutte gli vanno dietro: Al Rihla – che vuol dire “il viaggio”, in arabo – è infatti il pallone utilizzato in questa coppa del mondo 2022, elaborato da Adidas e KINEXON per l’occasione. I più attenti avranno riconosciuto nel nome KINEXON un’azienda tedesca di spicco nel mondo dell’IoT, Internet of Things, venendo forse colti dal dubbio e finendo per chiedersi il nesso tra un pallone e la tecnologia.
Ebbene, il legame tra il pallone da calcio e la tecnologia più avanzata esiste eccome, è molto più che simbolico ed è destinato a lasciare il segno ben oltre la finale di questa coppa del mondo, provocando un turbamento che sarà colto da tifosi e tecnici, fin nelle quote del migliore sito scommesse sul web: l’implementazione di specifici sensori nella sfera di gioco, infatti, dà al pallone voce in capitolo in casi dubbi di fuorigioco o contatti tra palla e giocatore, ad esempio, rendendo questo oggetto vivo e capace di dare il suo racconto della partita in corso.
La tecnologia di Al Rihla
Andando alle specifiche tecniche del pallone Al Rihla, queste devono molto sia all’esperienza maturata da KINEXON nell’IoT, sia alla storia di Adidas nell’elaborazione di articoli per il mondo del calcio.
Nel dettaglio, KINEXON ha elaborato un gruppo di sensori UWB e IMU, alimentati da una batteria dall’autonomia massima di 6 ore, il cui peso complessivo non supera i 14 grammi. Il sensore UWB, collegato a un GPS, indica in ogni momento la posizione della palla in campo, mentre il sensore IMU rileva il movimento della sfera nelle tre dimensioni, con una precisione estrema nel tempo e nello spazio. Il tutto è ovviamente collegato ad antenne poste a bordo campo allo scopo di captare i segnali di ogni sensore.
Diviene dunque estremamente facile scoprire se un pallone ha superato la linea di porta o il bordo campo, o se un passaggio è stato effettuato mentre qualcuno si trovava in posizione di fuori gioco: tutte funzioni che hanno già trovato la loro specifica applicazione in questo mondiale.
Ovviamente, anche Adidas ha fatto la sua parte, realizzando una sfera capace di ospitare i sensori esattamente al suo centro, senza che il sistema possa subire alterazioni o danni nel corso dei violenti urti che caratterizzano ogni sana competizione calcistica. Il pallone Al Rihla è inoltre costituito da 20 pannelli in poliuretano termolegati, senza cuciture e realizzati in inchiostri e colle a base di acqua: in tal senso, oltre che per essere il più tecnologico, il pallone dei mondiali Qatar 2022 è anche il più green della storia del calcio.